Esiste un angolo remoto della terra che è famoso per la sua natura selvaggia e per le bellezze incontaminate.
Un’isola abitata e quindi che è possibile visitare, con 300 persone circa e un fascino da togliere il fiato a chiunque varchi quello spazio.
Ci sono zone isolate e lontane dai centri abitati che non sempre però possono essere facili da esplorare o così belle, invece questa è un’isola veramente speciale.
Tristan Da Cunha si trova nell’arcipelago delle isole di Sant’Elena, quindi fa parte geograficamente dell’Africa ma in realtà è un territorio che appartiene alla Gran Bretagna. Arrivarci non è molto facile, ma ne vale comunque la pena. Non è un caso se viene definita come l’isola più remota al mondo.
Bisogna arrivare dall’Italia a Città del Capo in Sudafrica, con compagnie come la British Airways, poi bisogna prendere una nave da Città del Capo che in sette giorni di navigazione arriva a destinazione. Queste sono di tipo mercantile e portano un massimo di 12 passeggeri, partono solo una volta a settimana e il biglietto costa ben 500 dollari a tratta. Le uniche a percorrere questo tragitto sono la MFV Edinburgh e la MV Baltic Trader. Ci sono anche una serie di controlli da dover seguire prima di potersi imbarcare.
Il clima in zona è di tipo tropicale con temperature che oscillano tutto l’anno intorno ai venti gradi, il periodo migliore comunque è tra Novembre e Aprile quando le precipitazioni sono inferiori. Ovviamente questa è una terra selvaggia, viene visitata per la sua particolarità e non per i comfort. Puoi anche visitare questa nazione che è un buco nero.
Fu scoperta nel 1506 dal portoghese Tristao da Cunha, da cui appunto prende il nome. È stata disabitata per ben tre secoli quando poi è stata occupata dalla Marina Britannica per evitare che fosse utilizzata come punto strategico per liberare Napoletano che si trovava sull’isola vicina.
Alcuni membri decisero dopo la guerra di restare sull’isola e fondarono una comunità vera e propria. In particolare fu il caporale William Glass con la famiglia a restare sull’isola, nel 1856 c’erano 96 persone. L’isola inizialmente vedeva molti transiti, il processo di crescita si è arrestato quando la caccia alle balene si è fermata e quando le navi hanno smesso di transitare in questa zona per vie più agevoli.
Per oltre 10 anni, durante la Prima Guerra Mondiale, non ci sono stati contatti con il Regno Unito, solo successivamente iniziò la campagna di rifornimenti annuali. Dopo una breve evacuazione nel 1963 per paura di attività vulcaniche un gruppo di abitanti decise di rientrare e quindi continua ad essere abitata ancora oggi.